(The day the Earth caught fire)
Visto in Dvx. Questo si può riassumere come un film anni ’50 fatto negli anni ’60.
Un gruppo di giornalisti segue i test dell’ennesima bomba atomica statunitense, nel contempo apprende di un terremoto in siberia; non collegheranno le due cose fintanto che la temperatura a Londra (il film è inglese) non comincerà a raggiungere temperature impressionanti. Quando un tornado si abbatterà sulla città si renderanno conto che il terremoto in siberia era una bomba atomica russa esplosa nello stesso istante di quella americana… vuoi vedere che hanno fatto uscire la terra dalla sua orbita?....
Film apocalittico anni ’60 e per questo molto moraleggiante nel suo essere anti-atomico. Film inglese, e per questo molto più libero negli ammiccamenti sessuali.
Detto ciò, e sottolineando quanto sia stata condotta bene la trama fino al finale aperto (per essere più enfatico, moralizzatore e cristiano), posso anche dire che il film non è granché.
Non è granché essenzialmente per due motivi. In primo luogo perde troppe occasioni; inizia come un film di investigazione giornalistica che però viene mantenuta in secondo piano; può parlare di un uomo distrutto con la solita storia di riscatto personale nel dettaglio, ma preferisce ricostruirgli subito una vita; potrebbe mostrare con molta più efficacia le conseguenze dei cataclismi o dell’approssimarsi dell’apocalisse annunciata, ma preferisce tenersi un paio di episodi da college e non addentrarsi nell’argomento. Di volta in volta svicola ogni possibilità interessante.
In secondo luogo annaffia tutto con una storia d’amore. Il fatto che tutte le altre idee non siano sviluppate è perché si preferisce concentrarsi sul romanticismo. Il che è normale in questo genere di film, ma mai come in questo caso la storia d’amore è banale, prevedibile e distruttiva nei confronti della storia.
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