(Id.)
Visto in Dvx, in lingua
Lui è ormai uno scrittore affermato che ha fatto i soldi con due libri dedicati alla loro storia (i due film precedenti sono i suoi due libri precedenti), i due stanno insieme da 9 anni e sono genitori di una coppia di gemelle, ma lui soffre per la distanza del figlio di primo letto che vive in america con una madre alcolizzata. Si trovano in vacanza in Grecia e il regalo fattogli da due loro amici (una notte in un hotel loro due da soli) diventa l'espediente per una passeggiata con l'ormai ovvio dialogo sulla loro vita.
Il terzo capitolo della saga è nel contempo chiarificatore e scadente.
Chiarificatore perché nel dialogo iniziale con gli altri personaggi Hawke sembra dichiarare che l'intensione del film non è quella di mostrare il tempo e i cambiamenti che esso induce nelle persone, ma al contrario far vedere il cambiamento di percezione nelle stesse persone; indubbiamente la differenza è poca, ma nel significato sostanziale.
D'altra parte il film è scadente perché si separa completamente dai precedenti. Questa è la prima volta che c'è una lunga introduzione con una selva di personaggi dove i due protagonisti fanno parte di un coro; non c'è un limite di tempo e non c'è l'ansia di doversi dire tutto prima che sia troppo tardi, ma c'è la volontà di farlo perché si sta litigando (l'aereo c'è, ma è all'inizio e indirettamente scatena tutti i dialoghi). Vabbè, questi sono dettagli che sarebbe stato carino mantenere, ma non sono sostanziali.
Quello che è sostanziale è che qui non si mostra la differenza di percezione circa gli stessi argomenti (amore, passato, presente e futuro), ma si cerca (immagino) di mettere in scena una piccola crisi di mezza età, anche se totalmente avulsa dagli argomenti dei film precedenti.Ok i personaggi sono gli stessi, ma il fatto che siano quarantenni non serve a nulla, sono presi dai problemi di tutte le coppie e ne discutono secondo le sensibilità personali (come in qualsiasi altro film sull'argomento), ma non c'è differenza con i personaggi di nove anni prima; se temporalmente questo film fosse stato fatto nel 2005 sarebbe stato identico, mentre gli altri film non potevano non essere fatti a 20 e 30 anni di età. L'esperimento quindi viene completamente concluso in favore di un film ricalcato sugli altri, ma con tutt'altro scopo (il dialogo a tavola fra persone di diversa età è solo un pallido contentino visto che tutti dicono le stesse cose).
Stilisticamente le immagini sono sempre delicate e bellissime, Linklater sembra trovarsi più a suo agio con dei personaggi in movimento (durante la camminata copia il proprio "Before di sunset"), quando li chiude in una macchina o in un albergo anche la sua fantasia sembra esserne limitata. Sempre bravi gli attori qui azzoppati da una sceneggiatura piuttosto coerente con i personaggi, ma che si butta sull'urlo più che sul contenuto (anche i due protagonisti hanno le loro colpe avendola scritta a sei mani con il regista), con alcuni picchi di follia (il litigio sembra veramente forzato, il personaggio femminile, ad un certo punto, sembra semplicemente pazzo).
Peccato, una conclusione sottotono per uno degli esperimenti più interessanti del cinema (dovremo aspettare il 2022 per sapere se ci sarà un nuovo seguito).
PS: nota antropologica, se è vero che gli uomini invecchiano più velocemente a 30 anni poi si stabilizzano abbastanza, le donne invece dopo il picco dei 30 crollano.
Nessun commento:
Posta un commento