mercoledì 29 ottobre 2014

Predator 2 - Stephen Hopkins (1990)

(Id.)

Visto in Dvx.

Gli alieni del film capostipite si ritrovano in una Los Angeles spaccata dalla guerriglia fra bande rivali; nel mezzo la polizia, condotta da un Danny Glover poco credibilmente nella parte del macho. Si inseguiranno, indagheranno, si picchieranno duro.

Questo è uno dei film che avendo visto da regazzino è riuscito a lasciarmi sempre una profonda impressione pur non ricordandolo affatto. Rivedendolo oggi dopo qualche decennio ho capito perché l'avevo dimentica. Questo film è bruttissimo.
Il primo capitolo era un capolavoro dell'action con quasi niente fuori posto, un gioco al massacro con regole semplice e sempre rispettate; un antagonista potente, affascinante e stronzo fronteggiato da uno Schwarzenegger cazzutissimo.
Qui le regole sono completamente mandate in vacca, si entra nell'astronave, si vedono i trofei, si vedono tecniche di caccia e di riparazione delle ferite che vorrebbero essere un succoso soprammobile scifi, ma riescono soltanto a rendere non credibile una storia che (per quanto assurda) nel primo potevano anche farmi passare per un found footage. L'antagonista si rivela non stronzo e potentissimo, ma cavalleresco e distruttibile con estrema facilita. Il protagonista è Danny Glover... beh che dire, qui gli si vuole anche bene, ma questa non è proprio la parte per lui... e poi voglio dirla tutta, io ricordavo perfettamente che il protagonista fosse, di nuovo, Schwarzenegger, quindi si può immaginare il mio disappunto quando il poliziotto normale di "Arma letale" fa piroette con la macchina sventando una guerriglia da solo, al posto di un austriaco pompato.

La storia poi si sviluppa ripetitiva e noiosetta, in una prima parte in cui nessuno capisce niente, si inseguono questi misteriosi figuri cercando di creare un'atmosfera di paura (con scarsi risultati); nella seconda parte c'è la lotta vera e proprio, ma i problemi arrivano subito, nel primo film era una lotta sproporzionata vinta con l'astuzia e la tenacia (perché non ri poteva fare altrimenti), qui invece è una lotta quasi alla pari vinta per una tenacia dall'origine non proprio cristallina.
Personalmente lo considero un fallimento di per se, neppure lo voglio affiancare al film che lo precede.

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