(Id.)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.
Per una serie di concerti si trovano a Nashville una carrellata di cantanti per lo più folk; oltre a loro in quei giorni di sta organizzando un'incontro con un candidato repubblicano (per le primarie se non sbaglio). La serie infinita di personaggi che direttamente o indirettamente girano per la città, si incontrano, si usano, si lasciano fino a un finale inaspettato e grottesco.
Diciamolo subito; io e Altman non ci capiamo. Ci conosciamo poco, è vero, ma quel poco non ci incita a una frequentazione... più frequente. Questo film non fa eccezione.
Al regista va concessa la capacità sovra-umana di gestire un cast che definire corale sarebbe un eufemismo, più che altro sembra mettere in scene l'elenco telefonico. Nel farlo ovviamente deve cedere, e molto, dell'approfondimento dei personaggi, che, salvo uno o due, si fermano alla superficie (Carradine), fanno solo comparsate (Goldblum), o si limitano a essere delle macchiette (Chaplin); ma questo ci sta, la prova nel gestire un cast così numeroso è comunque superata.
Quello che francamente non ho digerito del film è l'inutilità. Certo è evidente che si vuole mostrare una società basata sull'apparire, dove ognuno usa l'altro per emergere o solo per piacere personale, dove si è disposti a fare striptease per poter cantare, male, su un palco; ma davvero questo film rappresenta il modo migliore di veicolare questo messaggio? davvero un tema così abusato riesce da solo a giustificare una prova biblica di queste dimensione? davvero una tale povertà di idee di regia in senso stretto è da giustificare per lo sforzo nel tenere insieme così tanti pezzi altrimenti sparsi?
A fronte di tutto ciò il vero momento azzeccato è però il finale; inaspettato, estremo e con un picco di grottesco (la ragazza che fino a quel momento non è riuscita a fare nulla che sciacalleggia la situazione e si butta sul palco a cantare una strepitosa canzone gospel SPOILER ALERT SUL LINK)
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