lunedì 2 marzo 2015

Wendigo - Larry Fessenden (2001)

(Id.)

Visto in Dvx.

Una famigliola se ne va in vacanza sulle montagne amerigane dove la leggenda del windigo è ancora vivissima. Intanto, mentre il padre litiga con un bifolco locale che li perseguiterà con il suo voyerismo e il suo fucile, il bimbo entra in contatto con un buffo indiano che lo ossessionerà con la leggenda dell'inquietante creatura. Le cose finiranno malamente, la famiglias arà perseguitata fino alle estreme conseguenze, eppure nel finale saranno vendicati.

Il windigo è una delle innumerevoli creature che amano essere riprese su videocamere dalla qualità molto bassa (qui un estratto dove si può notare che questo mostro creato dai antivi americani si è espaso fino in Iraq), demone della mitologia delle tribù dei grandi laghi amerigani, pare sia figlio della voglia degli indiani d'America di darci un taglio col cannibalismo.
Qui è però fuorviante. I presupposti, con un titolo così, era del classico horror con una creatura scarsamente visibile fino alla fine quando, forse, con u paio di screenshot si poteva sperare di vedere un uomo in costume da cervo. Invece il film inizia come una versione per famiglie (in tutti i sensi) di "Un tranquillo weekend di paura" con una famiglia come protagonista e con un bifolco incattivito, ma tutto sommato fa più paura che violenza carnale; il film prosegue con un bimbo che per i traumi continui scivola lentamente dentro la paranoia del windigo e nel finale compare in un paio di screenshot un uomo in un costume da cervo.

L'idea di fatto m'è piaciuta ("Deliverence"+follia+uomo/cervo), la realizzazione meno. Il film si muove piuttosto lentamente e pur mettendo tutte le fasi dell'inquitudine, le diluisce, gestisce male la suspense e si muove bruscamente quando dovrebbe andare con più calma. Si premia l'originalità del mix più che la realizzazione.
Il mostro viene mostrato in diverse occasioni, ma quella finale fa cadere le (s)palle; verso la metà invece il bambino vede una creatura windigiforme fatta di rami che incombe sul padre, impeccabile per l'idea (gli era stato detto che il demone poteva prendere la forma di n albero) e per la realizzazione.

Infine Fessenden... non sembra l'ultimo dei cretini; è evidentemente un mestierante di genere senza intenzioni autoriali, ma con tanta voglia di far film che gli piacciano (tutto questo lo si evince anche soltanto dalla sua foto su imdb). Nel film si impegna, gioca molto con la soggettiva e con gli stilemi del gneere, si cala nella parte e sfrutta gli spunti che il windigo gli offre, ma non spicca, soprattutto per i tempi e i ritmi che sbaglia troppo spesso. Buon tentativo comunque.

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