mercoledì 1 aprile 2015

Il servo - Joseph Losey (1963)

(The servant)

Visto in dvx.

Un giovane ricco inglese di ritorno dall'estero assume un cameriere che gestirà la casa in maniera totale e impeccabile; rapidamente inviso alla fidanzata del ricco che lo odierà per avere un'ascendente esagerato sul fidanzato inizieranno a odiarsi apertamente. Il cameriere farà entrare in casa anche la sorella come cameriera che sedurrà il padrone. Dopo aver scoperto come gestiscono la casa quando lui non c'è, il padrone li licenzierà entrambi, Quando il cameriere riuscirà a farsi riassumere la situazione sarà radicalmente diversa, i rapporti di forza saranno del tutto ribaltati.

Sceneggiato da Harold Pinter è un gioco al massacro psicologico di un uomo che ne distrugge completamente un altro con l'alcolismo e la dipendenza reciproca.
Losey, all'epoca esule in Inghilterra dopo i mccarthismo da vita a una regia lenta, ma in costante movimento, con una macchina da presa che segue in maniera continua i movimenti dei personaggi; essendo questo un dramma d'appartamento (pochissimi gli esterni e gli interni sono quasi tutti nella stessa casa) oltre ai movimenti cambia spesso posizione per inquadrare le stesse stanza, soprattutto dall'alto verso il basso, in 3 o 4 occasioni sfrutta le ombre e insiste sui primissimi piani nelle situazioni più rilevanti a livello emotivo. Utilizza anche i suoni, soprattutto una canzone, ma anche il rumore della goccia nel lavandino per la scena della seduzione.
Film magnifico per la gestione della lotta psicologica aiutata dalla regia e coronato con una recitazione all'altezza soprattutto da parte di Bogarde.

Molto bello anche il rapporto a due della seconda parta, certamente qualcosa in più di un amicizia.

Curiosa la scena del ristorante dove pezzi di conversazioni degli altri tavoli descrivono in maniera rapida, ma adeguata, le psicologie anche degli altri commensali, senza che ve ne sia bisogno o che vengano in seguito sfruttate.

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