(Irina Palm)
Visto in tv.
Nonna inglese con nipotino morente bisognoso di cure in Australia decide di guadagnare i soldi necessari ad inviare il bimbo nell'altro emisfero. Per un eufemismo nelle offerte di lavoro si propone in un locale di lap dance. Decisamente troppo poco invitante per poter ballare sui tavoli, ma con mani morbide abbastanza le viene proposto di stare dietro un glory hole per masturbare i clienti; l'offerta monetaria è talmente ghiotta che non può dire di no. La sua vita viene rivoluzionata; si fa negare a parenti ed amici, le viene una epicondilite da seghe, riesce a mettere insieme i soldi per le cure, perde il rispetto del figlio, ma guadagna quello della nuora (con cui era in rotta)... lo dico? massì, alla fine troverà pure l'amore.
Insipido film inglese che pensa di aver già vinto l'interesse del pubblico solo per la storia originale; in realtà la trama è molto pretestuosa ed in più punti fa proprio acqua. La Faithfull recita per sottrazione ("recita per sottrazione" is the new "non cambia mai espressione") e ce ne vuole per riuscire a darle un po di empatia.
La regia si limita ad essere il solito cinema verità senza aggiungere nulla.
Il film si lascia guardare, anche perché, nonostante la ripetitività delle scene, riesce mantenere un certo ritmo, e il tono consolatorio scalda sempre. Però non lascia nulla.
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