(The changeling)
Visto in Dvx.
Appena trasferitosi in una casa sperduta e inquietante nella sperduta e inquietante città di Seattle, George C. Scott viene insidiato da oscure presenza, musiche fanciullesche, sedute spiritiche e stanze nascoste non faranno altro che infittire il mistero,; vuoi vedere che l'anziano politico è coinvolto? (i politici sono sempre coinvolti).
Film horror d'atmosfera ben realizzato... e basta. La casa è realmente ben costruita, la storia (troppo arzigogolata per la verità) sembra precorrere i tempi anticipando "The ring" e, perché no, pure un poco "The grudge". Il campionario horrorifico è piuttosto usuale e sembra prendere il gioco dei suoni da "Gli invasati", seppur con meno capacità a cui viene aggiunta la seduta spiritica e una venatura di giallo su un vecchio caso di omicidio da riaprire.
Non inventa nulla, non dice nulla di nuovo, cerca di mettere il già visto (ma forse per l'epoca ancora non era un immaginario usurato) in un contesto di perfezione formale. Niente da eccepire, ma quello che manca è l'inquietudine e più ancora il ritmo.
Che un film horror non inquieti è piuttosto grave, ma che annoi a morte, lo è decisamente di più. i begli interni della casa o uno Scott piuttosto convinto della parte non possono nulla contro la stasi.
Unico guizzo di ritmo, idee e realizzazione è il fiammeggiante finale. Ma pochi minuti riusciti non salvano ore di nulla.
PS: l'anziano politico è interpretato da un anzianissimo Melvyn Douglas.
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