lunedì 9 maggio 2016

La macchina nera - Elliot Silverstein (1977)

(The car)

Visto in Dvx.

Una macchina nera comparsa dal nulla e (apparentemente) senza pilota, semina il panico in una cittadina nel deserto americano. La polizia darà vita a una caccia al mostro per poter riportare la normalità.

Un film horror anni '70 che si inserisce nella serie dei film con oggetti assassini? Una serie di chicche di sceneggiatura tra cui uno dei dialoghi più idioti di sempre (quello fra il trombettista…ok è un corno inglese e il marito violento) e qualche picco tocco politically uncorrect  (il padre che non mette il casco e dice alle figlie di fare quello che dice e non quello che fa, o le telefonate di insulti nei confronti dell’agente nativo americano).

Al di là dei dettagli, questo è il classico film dal presupposto idiota che siamo tutti pronti a deridere e disprezzare; ma una volta accettata la balzana idea di base (che comunque di li a poco darà vita a Christine) si nota che il film non è gestito come un horror classico  (momenti paurosi non ce ne sono neanche per sbaglio; ma direi che è una scelta consapevole), ma più sul modello de “Lo squalo” di Spielberg: , la macchina solo accennata all’inizio e mostrata da metà film in poi, la caccia di questo squalo di terra che sembra sbucare dal nulla, il suo annunciarsi da distante senza doversi per forza mostrare, l’effetto da thrilling degli inseguimenti o della minaccia in attesa (come per la scena della scolaresca tenuta sotto assedio dentro al cimitero). Il film sposta completamente il proprio asse su un genere diverso (e piuttosto nuovo) azzeccandone tutti i crismi e il ritmo.
Le scene sono inoltre ben realizzate nonostante il budget limitato e l'estetica della macchina è vincente (ha proprio "un'espressione" demoniaca) tanto da essere citata nei decenni a venire fino a Futurama.

Non un capolavoro, ma un’ottima sorpresa.

PS: il protagonista è il padre del, più fortunato, Josh Brolin.

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