(Coup de torchon)
Visto in Dvx.
Africa francese, anni '30, il capo di polizia del villaggio; un bambacione su cui pochi fanno vero affidamento e di cui tutti si prendono gioco o sfruttano apertamente.
Data la serie di personaggi impuniti e protetti dall'altro il poliziotto escogita un piano per eliminarli senza essere accusato di nulla.
Film perfetto, nella trama scontata che nel finale però devia all'improvviso gettando una luce nuova su tutto il senso del film che diviene una sorta di racconto sul male perpetrato dai buoni. Un colpo di scena finale che è tutto nella psicologia del protagonista che si rivela male interpretata fino a quel punto. L'effetto complessivo è quello di un divertente noir nichilista (con un tono mai veramente comico, ma con il mood spesso vicino alla farsa più ancora che al grottesco).
Tavernier governa bene un film intelligente, senza particolari guizzi (e affossato da una qualità della pellicola dell'epoca nona adeguata), ma con buon ritmo.
Infine, il vero valore aggiunto del film (nonché uno dei motivi di riuscita) è la presenza di Noiret nella parte principale. Col suo fisico importante e la sua espressione persa è la tela ideale su cui disegnare il bambacione manipolatore perfetto.
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