venerdì 22 giugno 2018

La cena - Ettore Scola (1998)

(Id.)

Visto in Dvx.

In un ristorante romano una serie di personaggi si incontrano, alcuni si sfiorano appena, tutti vanno incontro a uno scioglimento di una situazione già iniziata entro la chiusura del locale.

Con la massima unità di spazio e di tempo e con un cast corale molto esteso Scola sembra voler muoversi dalle parti della commedia grottesca che lo rese famoso con una galleria di personaggi buffi in situazioni anomale ammantante di cinismo e, solo in minima parte, di sentimentalismo. L'intento è, forse, mostrare uno specchio della società che vede in un microcosmo; forse l'intento è solo quello di prendere qualche tic e farci sopra una commedia come ai bei vecchi tempi con una strizzatina d'occhio a ggiovani d'oggi (i giapponesi, il videogioco finale, il gruppo di ragazzi); forse vuole solo tirare fuori una commediola dove rimettere insieme i suoi feticci del passato.
Qualunque sia l'intento, fallisce.
La commedia grottesca non graffia mai e rimane sempre in superficie, sempre innocua.
La commedia anni '70 all'italiana non riesce mai ad azzeccare un momento genuinamente divertente e le strizzate d'occhio alla modernità sono imbarazzanti.
La solita commediola revival è sicuramente la più riuscita (con una Ardant che pare in parte, un Gassman simpatico, un Giannini che eccede, ma almeno si fa valere ecc...), ma rimane una cosetta piccola di per se, ma che se viene paragonata con quanto fatto in passato da ognuno dei nomi in campo fa venire più tenerezza che pietà.

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