lunedì 25 giugno 2018

La tela del ragno - Vincente Minnelli (1955)

(The cobweb)

Visto in Dvx, in lingua originale

In una clinica psichiatrica il nuovo, giovane, direttore, deve lottare con una assistente innamorata dei tempi passati, un ex direttore alcolista, pazienti richiestivi, una educatrice sexy e una moglie (un pò vacua) che non ci sta più ad essere messa da parte. Il delicato equilibrio esploderà a causa dell'acquisto delle nuove tende e tutti i personaggi si ritroveranno a dover fare i conti con sé stessi.

Film di Minnelli con la solita fotografia ipercolorata anni '50 che vince per direttissima le scelte di casting con una gruppo di vecchie glorie splendide e "nuove leve" ancora luccicanti (quanto fa piacere vedere Widmark nella parte di un personaggio che non sia in qualche modo legato alla polizia?!).
Il film presenta una storia originalissima in una veste edulcorata e tranquillizzante dove la malattia mentale è pulita e pettinata, il personale medico sempre disponibile e interessato le istituzioni finanziatrici tutto sommato non così arcigne. Ma questa è solo la facciata; quello che ci sta dietro è una delle più delicate osservazioni sull'imperfezione dell'uomo di quegli anni. Questo film è l'equivalente drammatico delle commedie degli equivoci, qui a fare da base di tutto è un complicato intrico di rapporti umani che cambiano in base alle persone in gioco. In questo film tutti i coprotagonisti sono, in primo luogo, vittime di sé stessi, delle proprie debolezze, che li portano (ognuno per conto proprio, ognuno all'oscuro dagli altri) a sbagliare, a commettere azioni negative, a cadere. La cosa ancora più affascinante è che tutta la vicenda viene scatenata dal cambio delle tende...

Il film, nonostante le buone intenzioni, perde molto nella enfasi eccessiva, nel sentimentalismo dell'epoca che affossano ritmi e interessi.

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