giovedì 28 luglio 2011

Dietro la maschera - Peter Bogdanovich (1985)

(Mask)

Visto in DVD. Bogdanovich si dev’essere sniffato dello zucchero di canna non raffinato anziché la solita cocaina e partorisce il film più melenso e patetico della storia delle malattie rare. È comunque importante dire che nei confronti di questo film non potrò essere totalmente oggettivo, perché mi causò un trauma infantile quando, in giovane età (anni ’90) lo vidi in tv per la prima volta; inoltre fu citato con stile in una puntatona di X-files.

Cher (ah ah ah ah) è la madre (ah ah ah ah) che la da a tutti (niente di strano in questo) di una adolescentello con la leontiasi (Stoltz). Ovviamente ha grosse difficoltà nell’inserimento sociale e si trova completamente a suo agio solo nel gruppo di motociclisti della madre. Com’è come non è incontra Laura Dern in un camping per ciechi (ah ah ah ah), ci si mette insieme e poi muore.

Film prevedibile minuto per minuto che trova due idee buone in tutto. Nel fatto che comunque venga presentato il ragazzo è un outsider che trova la sua nicchia di sopravvivenza solo nel gruppo di outsiders della madre; e poi la bella scena in cui Stoltz spiega alla Dern cosa sono i colori (ricordo che lei è cieca; e dalla nasciata pure).

Complessivamente è un film banale, con una amdre coraggio poco credibile e una regia silenziosa come Dio nei film di Bergman.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leontiasi e non "Leontite". Fossi in te cercherei di imparare a scrivere prima di improvvisarmi critico so tutto io cinematografico. Di patetico qui c'è solo la tua pseudo recensione.

Lakehurst ha detto...

beh più che critico "so tutto io" son solo appassionato e credo si veda ben la differenza.
a intuito direi che ti è piaciuto il film quindi?
comunque grazie della correzione, provvedo subito