(Id. AKA Kill baby kill)
Visto in Dvx.
Un medico deve effettuare un'autopsia su una ragazza in un paesino sperduto. Verrà accolto da una comunità chiusa e respingente, da una serie di fatti inquietanti e inspiegabili e, in ultimo, ovviamente un mistero.
Non è un film horror, non classico almeno; la paura, nonostante il titolo, non se ne vede molta.
Anche qui limitazione di budget e vicende produttive fallimentari hanno reso difficoltosa la realizzazione del film. Pertanto risulta sorprendente la qualità estetica e tecnica raggiunte.
La messa in scena è lussureggiante; c'è tutto il comparto gotico standard per quegli anni (case diroccate, ragnatele, nebbia, colori vivaci, il mix Corman per intenderci), ma ogni scena è costruita benissimo sfruttando i vari elementi senza mai scadere nel kitsch.
Movimenti di macchina fatti da semplici spostamenti d'inquadratura, zoom bellissimi (e io di solito trovo lo zoom respingente) e carrelli (da applausi la scena dell'altalena, prima in soggettiva poi a camera fissa).
Oltre a ciò riescono anche ad essere aggiunte alcune buone idee ormai aneddotiche; la bambina con la palla (pur non essendo inquietante) è veramente un valore aggiunto; la surreale scena dell'inseguimento del doppio del protagonista; il finale (idea buona visto tutto il potpourri fatto prima; purtroppo non è recitato all'altezza e anche la realizzazione complessiva qui latita).
Il vero problema del film è l'enorme confusione della sceneggiatura che mischia troppi elementi e il ritmo sempre troppo rilassato, sempre troppo verso la noia.
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