Visto in Dvx.
Come tutti mi sono approcciato a questo film credendo ci fosse una nana... invece pare che il modo ispanico per definire la tata, la governante. Perché c'è una governante come protagonista, che da 20 anni (ora ne ha 40) vive e si occupa della casa e dei figli di una coppia altolocata e con quella famiglia ha intrecciato un rapporto "famigliare", fatto di preferenze, risentimenti e affetti; purtroppo per lei il suo rapportarsi così profondo non è ricambiato dalla famiglia che, pur con le migliori intenzioni e buoni sentimenti, continua a considerarla una governante e non una parente. L'affiancamento con una ragazza che dovrà darle una mano farà esplodere la sua gelosia.
L'idiota titolo italiano sembra voler vendere una commediola cretina, mentre questo è il classico film indie festivaliero. Macchina da presa a mano, inquadrature tutte sui personaggi stretti al massimo dentro a figure intere, ma preferibilmente a mezzi busti, fotografia naturale, assenza di musica. Tutto questo senza però i tempi morti che il luogo comune vorrebbe. Perché tutto sommato Silva si muove bene; fa un film di sentimenti senza mai abbassare il tono; mantiene l'attenzione dello spettatore nel ripetersi delle dinamiche con gocce di ironia che non strappano mai grasse risate, ma incollano alla vicenda, perché non fa mai esplodere sentimenti all'americana, ma regala una gamma completa di emozioni con il giusto distacco (tantissimo) e il doveroso rispetto per lo spettatore. Di fatto imbastisce una storia con una competenza e una professionalità che sono più invidiabili della vicenda stessa, facendosi supportare da una protagonista incredibile, perfetta per la parte e dalla faccia amimica che riesce a trasmettere tutte le emozioni in gioco.
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