lunedì 5 novembre 2018

La bambola del diavolo - Tod Browning (1936)

(The Devil-doll)

Visto qui, in lingua originale.

Due carcerati fuggono e si rifugiano nella casa nella palude di uno dei due. L'altro scoprirà presto che il suo nuovo amico è uno scienziato ch sta studiando il modo per rimpicciolire le persone. Morto lo scienziato, l'altro fuggitivo e la moglie dell'ex amico se ne andranno a Parigi pper utilizzare umani diminuiti di dimensioni per vendicarsi degli uomini che l'hanno sbattutto in prigione.

Difficile dire, a cuore leggero, che questo è un bel film, funzionant ed efficace. Più facile ammettere che è un piccolo cult, fatto di tante facce diverse, quasi tutte non efficaci prese singolarmente, ma buttate nell'ampio calderone fa abbassare la difensiva a porta a casa il risultato.
Un film che inizia con un'evasione e prosegue con un mad doctor classico, una moglie di Frankenstein claudicante, un Lionel Barrymore che si traveste da vecchietta (imitando in maniera sconcertante Lon Chaney di "Unholy three"), un revenge movie che diventa anche il capostipite dei film horror con bambole assassine e una chiusura con dramma famigliare. Tutto insieme, tutto come se potesse funzionare.

L'effetto finale è altalenante, per ritmo ed efficacia e la regia di Browning appare piuttosto passiva.
Ma i motivi di interesse sono altri. Gli effetti speciali risultano un pò datati all'inizio (semplici sovrapposizioni senza interazioni fra le creature rimpicciolite e quelle a dimensioni normali), ma diventano assolutamente di livello con l'attività omicida (ricostruzioni in studio di scenografie enormi) e Barrymore en travesti per attuare la sua vendetta senza essere riconosciuto è la classica idea cretina che diviene clamorosa per la convizione con cui viene portata avanti.

Bravo come sempre Barrymore, adatti, ma senza enfasi la O'Sullivan e Lawton, macchiettistici gli altri personaggi principali.

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