venerdì 30 novembre 2018

Hunger Games: la ragazza di fuoco - Francis Lawrence (2013)

(The Hunger Games: catching fire)

Visto in Dvx.

Dopo aver vinto gli Hunger games dell'anno precedente con un colpo di mano che ha insinuato il tarlo della rivolta, katnyss viene assoldata dal governo per un giro di rappresentanza nei vari distretti dove dovrà mostrarsi connivente. Lo spettacolo, nonostante l'impegno, non funzionerà. Per sbarazzarsi di lei, il governo, organizzerà degli Hunger Games speciali dove si scontreranno solo i vincitori delle passate edizioni.

Al secondo capitolo della saga il film guadagna in una sceneggiatura con più colpi di scena e movimenti di trama che permettono di mantenere ancora alto il ritmo e, pur senza inventare più nulla (la potenza del massacro per divertimento è ormai affievolita), mantiene un certo grado di originalità. L'originalità è tutta negli elementi seminati nel primo film; la doppia storia d'amore/affetto della protagonista che comincia a diventare più strutturata, ma soprattutto la creazione di un'eroina.
Perchè in effetti tutto il film (anzi la saga), parlano della mitopoiesi, di come una ragazza diventi un vessillo di una ribellione nonostante a lei non importi molto della lotta, ma persegua solo obiettivi personali (certamente generosi, riferiti alle persone amate, ma comunque per il proprio bene); magnifico in questo senso il costante spaesamento della Lawrence, ma ancora di più tutta la prima mezzora in cui lei collabora volontariamente con il governo incrementando però la propria fama di rivoluzionaria. Che io ricordi, mai un'eroina è stata così ancti eroica e mai un'eroina è stata così passiva.

Il comparto estetico vive completamente delle scelte fatte nel primo capitolo, mentre il cast sembra voler giocare d'accumulo, dopo i Sutherland e i Tucci già presenti nel primo, ci aggiungono un insperato Philip Seymour Hoffman. Nel mentre la Lawerence continua con una recitazione incredibile che culmina con una primissimo piano finale tra i più convincenti della storia del cinema.

Il film, ovviamente, perde molto nel non essere un capitolo finito, con una storia verticale sufficiente per reggersi da solo come invece era il primo.

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