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Per pura fatalità vedo ora questo film, non particolarmente famoso e mi viene da iniziare dicendo che, La casa delle ombre lunghe è il “Le balene d’agosto” dell’horror di serie B.
Il film infatti beneficia della presenza contemporanea di (rullo di tamburi) Vincent Price (curiosamente presente anche ne “Le balene d’agosto), Peter Cushing e Christopher Lee. Tutti insieme, tutti in una parte particolare (che tenerezza vederli fare i fratelli), e tutti con un’entrata in scena fatta di ombre e luci ed un lento svelamento del volto che rende onore all’attore horror prima che al personaggio.
La storia non è esattamente magnifica, anche se il nocciolo centrale (classicissima storia di segreti di famiglia) è buono, ma eccede troppo nel corollario e nei reiterati colpi di scena, perdendo gran parte del significato. Ci sono pure alcune cadute di stile, ma tutto sommato la trama risulta decente.
È evidente però che si tratta di un pretesto per presentare al pubblico le 3 grandi star, un paio già invecchiate (Price che morirà meno di dieci anni dopo e Cushing al suo quartultimo film) e l’altra ormai alla fine della carriera nei film horror di serie B.
Come ho detto per “Le balene d’agosto”, più che un film, un evento, da vedere in una costante, e commossa, standing ovation.
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