Visto in VHS.
Documentario delle olimpiadi del 1938. Diciamolo subito, è un film di propaganda nazista perché è stato voluto e finanziato dai nazisti, ma salvo qualche svastica sulle bandiere e qualche immagine di Hitler (per lo più all’inizio) l’opera non sembra propendere troppo per i padroni di casa, e si limita a fare quello che è nei progetti. Un documentario sulle olimpiadi.
Le sequenze migliori sono quelle iniziali, dove tutto è estetica ed inventiva, dove più che un film ci si trova davanti ad un’opera d’arte visiva. Il film inizia con la rappresentazione classica (greca) di bellezza, un paragone con gli attuali atleti e poi la corsa della fiaccola olimpica da Olimpia a Berlino (idea questa della stessa Riefenstahl e qualche gerarca). Come dicevo, una serie di sequenze magnifiche, che da sole mostrano le capacità della regista.
Poi il film diventa effettivamente un documentario. Vengono mostrate le sequenze più interessanti (e tutte le finali) delle varie specialità. La Riefenstahl sembra più interessata al gesto atletico piuttosto che hai risultati, ma ovviamente ci sono anche le gare, mostrate con un dispiegamento di mezzi invidiabile, carrelli, mille inquadrature in contemporanea, primi piani, dettagli e migliaia di ralenty (è evidentissimo l’influsso che la regista tedesca ha dato alle regie sportive). Anche se per mio gusto personale a parte prettamente documentaristica ha il maggior interesse nel mostrare le piccole differenze coi giorni nostri, dai posti blocco realizzati scavando buchi nel terreno, al salto in alto prima del metodo Fosbury.
Un film decisamente buono che dimostra la grande tecnica ed il gusto estetico della Riefenstahl e, a mio avviso, l’insistenza delle inquadrature in favore di Owens dimostrano una certa simpatia per lo sportivo simbolo di quelle olimpiadi che cozza contro l’idea di una regista politicamente schierata….
Nessun commento:
Posta un commento