Visto in DVD.
In un manicomio ai confini con la cecenia si svolgono le vite una manciata di matti, dei loro rapporti con i ribelli ceceni, prima, e con l’esercito russo, poi.
La cosa migliore di questo film è la fotografia sempre luminosa, e dai colori desaturati per il mondo reale, e più caldi ed intensi per il mondo di fantasie di Janna quando si immagina di suonare la fisarmonica… poi il resto del film si perde in una sorta di retorica facile, sia della malattia mentale (qui i matti sono i classici malati mentali cinematografici, praticamente normali, solo con qualche fissa in più e tanto, tanto, più sensibili), sia sulla guerra in Cecenia.
Se è vero che Konchalovskj cerca di soddisfare tutti quelli che potrebbero vedere il suo film, e se è vero che suo fratello, Nikita Michalkov, è un cerchiobottista della prima ora, bisogna ammettere che Andrej non ha la classe e la profondità del fratello nel dare ragione a tutti. Il film è noioso, e senza punti di interesse particolari.
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