(Groundhog day)
Visto in tv. Un cinico metereologo di Chicago deve fare l’annuale servizio tv su una marmotta di provincia che “predice” quanto lungo sarà l’inverno. Arrivato nel paesino vivrà tutta la giornata fino alla fine, svegliandosi poi sempre nello stesso giorno, reiteratamente.
Film stupendo che esaurisce completamente l’argomento del reiterarsi del tempo. La sceneggiatura comprende tutto ciò che potrebbe essere fatto in quella situazione. Comincia con l’incredulità, la paura, il dubbio sulla sanità mentale, la gioia della scoperta di nuove opportunità, l’approfittarsi di quella situazione e delle persone, la disperazione, i tentativi di suicidio, lo sfruttare l’occasione per acquisire nuove capacità ed infine l’utilizzo dei nuovi poteri per adempiere alle nuove responsabilità. In questo film c’è tutto.
Poi ci si aggiunge Murray, da sempre abbonato alla parte dell’arrogante e superficiale che poi cambia; qui come al solito funziona da dio, è divertente ed estraniato come dovrebbe.
La cosa migliore del film poi è il fatto che non spiega nulla. Non dice il perché tutto abbia inizio. E neppure è chiaro il perché tutto finisca (è perché è diventato buono? Perché ha fatto innamorare la MacDowell? Perché ha esaurito tutte le possibilità? Ecc…).
Davvero un ottimo film, con un’idea geniale che poteva sputtanarsi rapidamente nella noia, ma evita ogni rischio con capacità e garbo.
PS: il regista, Ramis, è l'attore che interpretò il grande Egon Spengler!
1 commento:
Amo questo film anche per la parabola umana del protagonista, qualcosa di filosofico che pochi colgono. Gli attori danno poi un bel contributo.
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