martedì 6 dicembre 2011

5150, Rue des Ormes - Éric Tessier (2009)

(Id.)

VIsto in Dvx, in lingua originale con sottotitoli in inlgese.
I canadesi lo fanno meglio, l’horror, specie se sono francofoni.
Un ragazzo incappa per sbaglio nel ripostiglio di un maniaco con famiglia a carico. Il maniaco, come spesso accade, è anche estremamente morale e quindi non vuole ucciderlo perché non è un peccatore… quindi lo rinchiude e lo tiene li finché non rimane deluso dall’incapacità omicida della figlia e decide che il ragazzo sarà il figlio maschio che non ha mai avuto; cominceranno a giocare a scacchi e poco alla volta gli esporrà il suo piano.

Nei limiti del film di nicchia e delle svariate ingenuità di sceneggiatura e regia, questo è un gran film. Intanto perché ha uno degli incipit più concisi di sempre, con due pennellate in tutto descrive in maniera più che esaustiva tutto il background famigliare e culturale del protagonista, uno sfigatello buono e gentile. Poi, subito dopo, arriva un atterraggio di faccia del protagonista, scena che fa sempre ridere e che giustifica il cellulare inutilizzabile (è vero che i gatti neri portano sfiga). Poi inizia il film per davvero.

Inizia un film che è nella scia del classico famiglia disfunzionale e omicida, ma qui non c’è una follia fine a se stessa, ma un piano ben preciso (che in realtà è la parte meno accettabile… gli scacconi giganti… cazzo!). e questo ancora è il meno. Perché il film si veste da horror, ma in definitiva mostra come in questa famiglia folle sotto ogni punto di vista, tutti vivano in un equilibrio perfetto, finché l’arrivo di questo ragazzo non cambi decisamente i rapporti di forza e i sentimenti in gioco; e questo è l’80% del film. Il resto è invece l’effetto sul ragazzo, sull’ossessione che gli cresce dentro e gli scacchi che da mezzo per la fuga diventano il fine ultimo.

Il film coinvolge tantissimo (soprattutto fino al finale, poi si perde) e la regia gioca con le aspettative dello spettatore assuefatto al genere (la classica soggettiva da film horror che si rivela essere solo un movimento di camera).

Punto in più, quando si pensa ad una partita a scacchi che decide della vita e della morte non si può non pensare a “Il settimo sigillo”. Punto in meno, le pessime scene in CG delle partite, francamente inutile e mal fatto.

PS: Rue des Ormes in inglese si traduce con Elm street...

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