(Nueve reinas)
Visto in DVD. Un giovane truffatore incontra per caso un truffatore più scafato che lo assolda per la giornata visto che il suo socio è scomparso. Fatalità proprio durante la stessa mattinata gli capita il colpo della vita. Fra continui sospetta di essere fregato il giovane accetterà di far parte del gioco…
È un film di truffe, quasi un genere a se (che adoro). Qui c’è tutto il compartimento classico. Figure solitarie ed astutissime; una lunga carrellata di trucchi del mestiere; la morale sul fatto che i veri ladri son altri; lo scontro di personalità diverse che devono convivere; poi il colpaccio, la pianificazione, la realizzazione e i continui compromessi per appianare gli inevitabili ostacoli dell’ultimo minuto. Ovviamente ogni film di truffe deve poi avere un colpo di scena finale che sveli la grande truffa nascosta agli occhi dello spettatore (truffa finale che, tra l’altro, viene più volte paventata anche dallo stesso protagonista).
Che dire, il film è un buon esempio di mediocrità. Tutto funziona bene, le regole vengono rispettate senza fantasia, gli attori fanno il loro porco lavoro con stile (più i comprimari che i due coprotagonisti a dire la verità), i trucchi sono abbastanza da appagare la sete di conoscenza di ogni aspirante truffatore di paese…
Quello che fa realmente la differenza qui è il colpo di scena finale, assolutamente inaspettato e perfetto, tutto il film è un lodevole numero di prestigio che distoglie l’attenzione dando continue informazioni superflue e distrae credendo di stare a guadare la solita storia. Il finale alza decisamente il livello del film; per carità non ne migliora la qualità, ma rende più soddisfacente la visione delle due ore precedenti, si insomma per tutta la durata dell’opera pensi di stare guardando l’Ocean’s thirteen del Sudamerica e improvvisamente ti rendi conto che invece era un Ocean’s eleven senza fronzoli e ironia.
PS: reiterata, quanto immotivata, citazione di Rita Pavone.
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