(The long goodbye)
Visto in DVD. Le indagini di Marlowe ambientate in epoca contemporanea (gli anni ’70) e di conseguenza attualizzando il personaggio. Va reso onore ad Altman che ha osato l’inosabile, fare un noir con un personaggio classico cercando di ammazzare i cliché nati con Bogart… peccato che l’esperimento non riesca…
Il mondo che viene dipinto è un mondo più ironico che cinico ed il Marlowe mostrato è il personaggio di Chandler con più battute che disillusione; in un certo senso quindi il film non si discosta dalla traccia originale, la ripulisce soltanto. E va detto, il protagonista funziona, diverte e piace come vorrebbe. È il resto del mondo che non funziona.
Capisco l’ironia, ma non si può creare un film noir con echi classicheggianti dove il cattivo di turno fa spogliare tutti gli scagnozzi perché per dire la verità bisogna essere nudi; e non mi si può mettere delle dirimpettaie hippie che fanno yoga nude a tutte le ore solo per divertire ed attualizzare…
PS: per tutto il film si sentono continuamente versioni diverse della canzone, che ovviamente è The long goodbye.
2 commenti:
'rcocane, mi hai fatto a pezzi questo gioiellino? sei tremendo ... :)
cosa vuoi mai, sono un classicista in fatto di noir
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