(L'assassin habite... au 21)
Visto in Dvx. Un serial killer semina il panico per le strade di Parigi. Grazie ad una soffiata un commissario di polizia scopre che l’assassino abita in una pensione, quindi vi si introduce travestito da prete e cerca di condurre indagini nei confronti di ogni inquilino per scoprire chi sia il maniaco.
Affascinante commedia gialla che ha il suo punto di forza in una scrittura impeccabile, personaggi ben fatti anche quando sono banali e dialoghi stupendi. Tutto viene realizzato con cura e “l’indagine” passa in secondo piano, il riuscire a trovare l’assassino non è più il primo pensiero di chi guarda il film.
Certo il finale a sorpresa è una buona idea, ma il film avrebbe retto anche con idee più scontate.
Clouzot fa il suo lavoro con maestria e regala alcuni buoni momenti (come la soggettiva dell’assassino all’inizio del film che da dei suggerimenti sulla sua identità che verranno poi abbattuti) e anche alcune idee geniali (il passaggio dell’incarico di trovare l’assassino in poco tempo che diventa sempre più perentorio a mano a mano che dal ministro si va più in basso nella gerarchia).
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