venerdì 15 gennaio 2016

The host - Bong Joon Ho (2006)

(Gwoemul)

Visto in Dvx.

Dal fiume Han esce una creatura marina ibrida, gigantesca e con il buffo istinto d'attaccare random gli esseri umani, un po' uccidendone, un po' rapendoli senza ucciderli. tra i rapiti vi sarà una ragazzina, figlia di un bietolone; l'uomo, assieme al padre, il fratello e la sorella saranno messi in quarantena, poiché gli americani (sono sempre gli americani a fare casino) dicono che la creatura sia il vettore di un nuovo virus. I 4 fuggiranno per cercare la ragazza, per farlo dovranno, ognuno per conto proprio, affrontare la bestia.

Film atipico nella rinomata hall dei film di mostri, un po' perché un film familiare dove un clan si riunisce per salvare un componente (non c'è supereroismo machista anni '80), un po' perché ha dei ripetuti aspetti da commedia (tipicamente dell'Asia dell'est, con il protagonista buffo che inciampa spesso), ma soprattutto perché non segue per un cazzo le regole imposte da Spielberg del "passa 80 minuti a parlare di lui e mostrarlo negli ultimi 10". No, in questo film ci sono 5-10 minuti di presentazione dei personaggi, poi il mostre esce dall'acqua a fare macelli, in pieno sole su una spiaggia piena di persone con cui interagisce (questo per dire che inizia con la situazione peggiore per il CGI, non nasconde i propri difetti con la penombra o con gli esseri umani inquadrati separatamente). Credo di poterlo dire senza troppa paura d'esagerare, l'incipit è uno dei migliori tra i film di mostri.
Anche la parte della commedia andrebbe sottolineata di più, perché tutti i personaggi sono abbastanza degli idioti, ma le idee migliori sono quelle piccole soluzione messe sullo sfondo, le autorità coreane incompetenti e desiderose di fare bella figura (magnifico l'arrivo del medico americano nella zona della quarantena); e ancora una volta va premiato il coraggio del film di permettersi di fare l'idiota anche in situazioni drammatiche (l'ultimo proiettile nel fucile dato al padre) e fino allo showdown finale (l'esito dell'ultima molotov).

Unico vero neo una certa lungaggine, la ripetitività della fuga dalle autorità e dell'inseguimento del mostro danno segni di stanchezza nella seconda parte.

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