lunedì 18 aprile 2016

I saw the devil - Kim Ji Woon (2010)

(Ang-ma-reul bo-at-da)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

Un serial killer che uccide e sevizia alcune donne, cattura ed elimina la figlia del capo della omicidi (nonché la futura moglie, incinta, di uno dei suoi sottoposti). Inizierà ad indagare, scoprirà chi è, ma l'assassino fuggirà, inizierà quindi una caccia al'uomo che porterà a più effetti collaterali di quanti ci si possa aspettare.

Film classicheggiante nel plot, ma atipico per l'andamento del mood e per la violenza esposta.
Il film ha un incipit cupo e distaccato, da thriller classico, con una calma surreale inquietante e poi l'esplosione di violenza. Da li parte un film su un maniaco che uccide le donne e le indagini di conseguenza; ma presto parte per la tangente e si trasforma in un revenge movie classico, realizzato come una lunga, estenuante, caccia. Nel finale si affianca anche allo scontro fra menti.
Ma il tutto condito con un'occhio per l'action classico.

Al di là dell'andamento della trama imprevedibile, il vero punto di forza di questo film sono la qualità delle immagini (la macchina bloccata nella neve all'inizio è bellissima), ma soprattutto la costruzione delle scene di azione, le colluttazioni sono realizzate con un cura e una fantasia encomiabili. Bella, ma confusa, quella nella serra, impeccabile invece quella nell'ambulatorio medico. Va anche sottolineato il doppio omicidio nel taxi, una scena tecnicamente fantastica; ben rappresentativa della regia molto dinamica.

Unico neo il minutaggio male utilizzato, per il resto, un'ottima sorpresa.

2 commenti:

Babol ha detto...

Credo non lo riguarderò mai più, nonostante sia uno dei film più belli che abbia mai visto. Troppa angoscia, troppa oscurità, troppo facile immedesimarsi col protagonista, al punto da sentirsi male.

Lakehurst ha detto...

sicuramente la prima metà è perfetta per la ricostruzione angosciosa del serial killer.