(The leopard man)
Visto in DVD.
Sono ormai convinto che Tourneur sia il più dotato dei registi della scuderia di Lewton; e tra i suoi film di genere mystery (se così si possono definire) questo mi sembra il più riuscito.
In una città di provincia sul confine tra New Mexico e Messico si libera un leopardo che comincerà a seminare la morte, presto però ci si renderà conto che non tutti gli omicidi sono stati fatti da un animale.
Il film presenta dei personaggi estremamente ben curati; una regia splendida che gioca con le ombre e con il buio più che nei film precedenti di Tourneur. La suspense è decisamente di livello e le scene dell'attacco alle vittime sono sempre magistrali; ogni volta non si vede nulla, tutto è lasciato sospeso (questo rientra nella logica low budget di Lewton) e si assiste a vere e proprie lezioni di tensione (su tutte titaneggia il primo attacco, quello alla ragazza chiusa fuori di casa dalla madre per darle una lezione; un capolavoro di cinismo e senso del tragico). Splendidi anche molti dettagli, dalla ballerina di flamenco utilizzata come collante tra le vittime, al fatto che credo sia uno dei primi film a parlare di serial killer.
Non tutto però risulta riuscito, il finale è decisamente prevedibile almeno a metà film, ma soprattutto ho provato un'enorme delusione nella scena finale in cui il colpevole cerca di nascondersi nella processione dietro ai frati incappucciati di nero, un'occasione del genere in mano a Tourneur era grasso colante, e invece si risolve in una sequenza banale e oggettivamente inutile; dov'era il suo lato visionario? Era finito tutto nelle sequenze delle aggressioni? Peccato un'occasione mancata.
Resta comunque un ottimo film.
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