martedì 27 aprile 2010

Ovosodo - Paolo Virzì (1997)

(Id.)

Visto in DVD.

La vita di un ragazzo dei quartieri popolari di Livorno, dall'infanzia fino all'età adulta. La storia è un pò tutto qua. Si tratta di una storia di formazione di uno sfigatello locale, sfigatello si, ma pure intelligente e simpatico allo spettatore, che si divincola fra questioni sentimentali, amicizie, gli studi, il lavoro e le persone che gli stanno attorno, quasi tutte cattive, o meglio interessate più a se stesse che agli altri, ma tutte egualmente ferite, o, quantomeno, meritevoli di riscatto, di una possibilità.
Il film, nella migliore tradizione della commedia all'italiana, da riscatto a tutto, fa supoerare, non senza ferite, ogni situazione al duo protagonista, spesso più con il sorriso che stringendo i denti. Quello che ne viene fuori è una storia complessa, divertente, di un dinamismo difficile da trovare nei film italiani al giorno d'oggi e oggettivamente bella. Anche il protagonista (certamente buono) non è immune da vigliaccherie e sotterfugi, ma come si è detto, il film è complesso quanto è complessa la vita, dove tutti sono colpevoli ed innocenti nallo stesso modo... solo che questo film finisce bene, beh non si poteva pretendere altro, e poi si fa il tifo per l'happy end (!).

Il film poi, mi è parso essere uno dei pochi (di quelli che ho visto almeno) a parlare degli anni '90. Più di metà è inserita in quel decennio, e non fa quasi mai riferimenti a fatti epocali, a film o canzoni di quel periodo, ma l'aria che si respira, i riferimenti alle forze dell'ordine in Sicilia, del milione di posti di lavoro promessi, dell'avvento del pc per tutti, piccoli dettagli seminati in giro che rievocano però un periodo meglio di quanto possa fare un'intera colonna sonora cantata da Cobain.

Unico vero difetto del film è il cast. Non tutti gli attori sono all'altezza, e complessivamente la media è piuttosto bassa, ma grazie a dio i protagonisti sono accettabili e si perdona ai comprimari di non essere credibili... inoltre il livello basso permette di apprezzare la Braschi, che in questo film sembra addiruttura decente, anzi sembra aver raddoppiato le espressioni possibile, usandole tutte e 2 come se non ci fosse un domani.

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