(Tueur à gages)
Visto in VHS registrato dalla tv; in lingua originale sottotitolato.
Film kazako senza eccessive pretese, sull'alienazione di un uomo messo alle strette; il quale, per pagare un debito, sarà costretto ad uccidere un giornalista, perdendo tutto.
Il tema non è nuovo, anzi; ed è pure trattato senza particolare originalità. Il cast che, credo, sia preso dalla strada non si sforza di risultare credibile, ma Omirbayev tenta di risollevare il tono del film con un'idea di critica sociale tentende alla filosofia del vivere e l'aridità dei sentimenti (il suicidio del matematico) e con qualche idea di regia che fa ricordare allo spettatore che qualcuno doveva esserci dietro la macchina da presa.... ma non è abbastanza.
La storia si dipana, elementare e senza sussulti fino al finale povero d'inventiva come pochi altri.
Il protagonista, impassibile per quasi tutto il film nonostante gli capiti quasi qualunque cosa è forse un pessimo attore, ma se ciò non fosse, e la sua astensione da ogni emozione fosse voluta, il film si avvicinerebbe allora ai personaggi di Kitano o di Kaurismaki, senza però avere la poesia del primo e la secca capacità del secondo... e senza l'ironia di entrambi, ovviamente.
PS: coproduzione francese comunque, ecco il perchè del titolo.
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