(Män som hatar kvinnor)
Visto in DVD.
Una fotografia desaturata come spesso succede nei film nordici (che sia per sterile fotocopia di uno stilema da loro classico oppure la visione che hanno del loro ambiente?) al servizio di una regia senza picchi ma che spiega bene una storia complessa il giusto.
Già perchè in questo film l'unica cosa che conta è la trama, non per niente è tratto da un libro.
Il film da spazio a fatti che non serviranno molto nè alla storia nè a definire i personaggi, ma riescono a non farlo pesare, a renderli interessanti quanto basta (anche se non troppo), a non perdere il filo e dopo 2 ore e mezza ti trovi alla fine di un film che non rimpiangi d'aver visto.
La storia principale è interessante, intricata e assolutamente imprevedibile fino all'ultimo secondo (inutile tentare di arrivarci; non ci si può riuscire) avvince fin da subito e, anche se deraglia verso l'implausibile nel finale, riesce a giustificare quasi tutto.
Bravi gli interpreti, anche se non si sforzano troppo. Bello il personaggio femminile, ma ovviamente il film è costruito su di lei quindi questo è il minimo.
La cosa che più infatidisce, secondo me, è la quantità di sfighe, statisticamente implausibile, che capita a tutti i personaggi di questa storia; a vederla così in Svezia sarebbe meglio andarci con un esorcista.
2 commenti:
Ho visto il seguito. La trama è un pò più semplice, ma per me il film è sempre in mano all'attrice che interpreta Lizbeth. Ci vanno giù duro anche stavolta.
peccato, le trame intricate, noiresche, mi affascinano sempre. certo che dopo aver visto l'uno dovrò cercare anch'io il secondo
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