lunedì 21 giugno 2010

Baby Blues - Lars Jacobson, Amardeep Kaleka (2008)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.

Per vedere questo film bisogna essere pronti ad assistere all'abbatimento dell'ultimo tabù del cinema... che peraltro viene abbattuto a calci nei denti.
Il film parte come un drammone della solitudine, in cui una donna nel profondo sud degli stati uniti vive isolata con il marito camionista (che avrà più di un'occasione per dimostrare quanto poco è sveglio) e i loro 4 (dico 4) figli. Tempo 9 minuti e 20 secondi (calcolati) e la madre di famiglia darà completamente di matto (anche se già non era in asse prima), la psicosi dovuta alla depressione post-partum e ad una lettura intensiva della bibbia, si mostra con la visione delle stimmate su un angelo di una maglietta (giuro!). A questo punto il maritino deve andarsene tanto lontano, e quindi si scatena lo slasher più estremo.
Per carità non si vede tutto tutto, però quello a cui si assiste è una mamma che ad uno ad uno ammazza in maniera brutale e folle i suoi bambini, inseguendoli nei campi, armata di forcone, oggetti appuntiti vari, della sua autorità materna, mannaia e pure una mietitrebbia...
Il film regge bene il suo essere ai limiti e scade di rado nell'assurdo e vagamente ridicolo (il caso della mietitrebbia per esempio), la situazione è realmente inquietante, e a tal punto estrema che non si fatica a parteggiare per le vittime (cosa che mi succede di rado), ma non tutte... la sceneggiatura si permette pure la sfrontatezza di far dire delle battutine da horror classico alla mamma...
Un film che potrebbe essere una pietra miliare, ma che nel frattempo si accontenta di essere un ottimo horror, con una delle premesse più inquietanti possibile.

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