venerdì 18 giugno 2010

Il castello degli spettri - Paul Leni (1927)

(The cat and the canary)

Visto in DVD.

Film di stampo gotico soffuso di ampie gag, non so se per stemperare la tensione o per precisa intenzione di fare un crossover tra generi.
In ogni caso, 20 anni dopo la morte di un milionario si apre il testamento di quest'ultimo. A ereditare tutto, guarda te, sarà la più buona dei suoi parenti; ma qualcuno è in agguato, una seconda lettera con un secondo nome è pronta per essere aperta nel caso che l'ereditiera sia riconosciuto pazza... mentre si aspetta il medico accadono strane cose, il notaio scompare, viene ritrovato cadare, scompare di nuovo, mani escono dai muri per rubare gioelli e altro ancora.
La camera è piuttosto statica, ma si slancia in carrellate improvvise quando meno lo si sospetta. L'uso delle ombre è ben fatto, anche se poco sfruttato e, complessivamente, le scene sono abbastanza curate.
Vi è un ampio uso di vari effetti speciali d'epoca (trucchi, ma soprattutto sovraimpressioni) che rendono molto bene l'effetto, se si considerano i mezzi.
Ma ciò che riesce meglio a Leni è la realizzazione di un'atmosfera gloomy senza utilizzare quasi nulla degli stereotipi che verranno poi adottati dal cinema di genere; a ben vedere utilizza i clichè della letteratura gotica con passaggi segreti, case infestate e uomini mostruosi, e ciò non è di pregio... comunque l'atmosfera, senza spaventare direttamente rende bene l'intento di un paesaggio oscuro e ricco di misteri, e se non fosse per le gag il film risulterebbe quasi efficace anche oggi.
Il vero problema è però il ritmo. Non succede quasi nulla, ma questo nulla è diluito in troppe scene inutili e con intenzioni prevedibilissime... si insomma il film (campione di incassi all'epoca) è invacchiato molto male.

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