lunedì 25 febbraio 2019

La collina dei conigli - Martin Rosen (1978)

(Watership down)

Visto in Dvx.

Un conigli con le visione prevede la distruzione della propria colonia. Assieme ai pochi che gli credono fuggono, ma nella loro fuga dovranno vedersela con predatori esseri umani e altri conigli per cercare una terra nuova dove poter vivere realmente in libertà.

Film di paesaggi, si pregia di un tratto delicato, ma preciso per i fondali; colorato ad acquerello (o pastello...), ma dettagliato. Mentre, al contrario, i conigli, hanno il tratto preciso da animazione classica.

Ma diciamo subito la pecca: l'animazione è mediocre. Dettagli piuttosto significativo in un film d'animazione, ma, fortunatamente, compensato dai lati positivi. Altri dettagli che vanno adscapito sono il ritmo altalenante e la scarsa differenziazione fra i coprotagonisti; tutte questione onestamente secondarie.

I difetti sono però qualcosa secondario; quello che rimane maggiormente impresso è il senso dell'epica di questo film. Parla di un gruppo di conigli, ma quello che sta raccontando è un'epopea classica con profezie, divinità, combattimenti, nemici, violenza e sacrificio, il tutto in una versione cartoon, ma senza censure. Di fatto siamo ai vertici della tracotanza cinematografica, parlare di totalitarismo e morte in film indirizzato ai bambini.
L'effetto finale è potente e il senso del dramma sempre presente, ma la fruibilità, anche per un pubblico molto giovane, è costante e la sfida enorme pare vinta.

Inoltre è interessante notare che  conigli di questo film sono antropomorfi per spirito; staccandosi dalla tradizione disneyana imperante, gli animali sono disegnati come animali e le loro necessità sono totalmente naturali (riproduzione compresa); ma a livello interiore hanno aneliti e spinte libertarie che li accomunano agli essere umani molto più di quanto lo sia Topolino.

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