venerdì 1 febbraio 2019

Insomnia - Erik Skjoldbjærg (1997)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

In un paese norvegese al di sopra del circolo polare artico viene uccisa una ragazza; data la difficoltà del caso vengono chiamati due ispettori svedesi (?). La morte di uno dei due causata dal primo, indizi trovati (o creati) in maniera non ortodossa, il sole costante notte e giorno e un rapporto con l'assassino che diventa sempre più personale renderanno la sua permanenza sempre più autodistruttiva.
Da quest'opera, pochi anni dopo, Nolan trarrà il suo film omonimo.

Il film vive tutto sul rapporto con l'ambiente in cui è girato. Il circolo polare artico, il freddo e la luce pervasiva del sole di mezzanotte. Tutto gira attorno a questo elemento; il protagonista algido e distaccato (ma sempre più sofferente), la fotografia desaturata che rende visibile il mood, il ritmo, continuo, ma rilassato che porta avanti una trama ricca di suggestioni e autodistruzione.
L'opera, insomma, è il contenitore che prende la forma del proprio contenuto, trasformando un normale giallo in un'epopea umana dell'ispettore svedese disposto a tutto per arrivare in fondo alla vicenda di cui è vittima e carnefice allo stesso momento.

Se la vicenda, ben scritta, si appoggia tutta all'estetica calma e senza speranza, la credibilità della trama trova una sponda fondamentale in (un giovanile) Skarsgård, protagonista impeccabile, che gioca con l'impassibilità professionale dell'inizio per poi deviare verso fastidio, desiderio e consunzione continua e e in costante peggioramento, una prestazione ottima.

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