lunedì 4 febbraio 2019

Todo modo - Elio Petri (1976)

(Id.)

Visto in Dvx.

Agli esercizi spirituali di un prete carismatico, partecipano molti dell'intellighenzia dell'epoca (veri e propri protagonisti della politica o dell'economia italiana). Durante la settimana però cominciano a essere perpetrati degli omicidi, sconvolgendo il microcosmo (già piuttosto sconvolto). Ovviamente per le indagini nessuno potrà lasciare l'eremo.

Per capire com'è realizzato questo film direi che si può nominare "Il divo"; una regia dinamica ed estetizzante, un protagonista principale freak, isolato dalla società (qui isolata per il potere che rappresenta e per gli intrighi che vengono orditi); location estetizzanti quanto la regia (in questo caso moderniste ed essenziali, che fanno risaltare il grigiore) oltre a un costante senso di surrealtà.
Ovviamente l'esperimento è molto interessante, in quanto la via migliore per poter parlare della politica dell'epoca (il riferimento alla politica dell'epoca è dato da un Volonté che ricalca pedissequamente Aldo Moro) sembra essere quello della distopia. Non è fantascienza, ma l'ambientazione, il tono e il rapporto fisico e assurdo con la religione (l'uso insistito della fustigazione, il "Padre nostro" con i respiri profondi, oltre al rosario nell'episodio centrale del film) rendono il film alla stregua dei suoi contemporanei in cui il futuro era in mano a società para-religiose.
Come dicevo la regia punta molto sull'estetica. Una fotografia dai colori neutri (tutto è grigio, nero o color legno), le location dagli interni asettici e senza fronzoli (con alcune statue di intento religioso, ma dalla realizzazione inquietante); molta attenzione alle inquadrature e ai movimenti di macchina (molto bella la scena del rosario fatto camminando ad esempio).
Ottimi gli attori con un Volonté macchiettistico (come richiesto dalla parte) e un Mastroianni finalmente in una parte diversa dal solito (con un solfureo personaggio preso direttamente dagli imbonitori da fiera americani); purtroppo la Melato è utilizzata malissimo.

Le singole parti sembrano poter dare luogo a qualcosa di importante; purtroppo il risultato non è all'altezza delle aspettative. Il film è troppo surreale, troppo teso a voler essere metafora grottesca, senza avere il senso delle proporzioni o idee totalmente originali. Talmente estremo da risultare più farsesco che graffiante.

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