(Inglourious Basterds)
Visto al cinema, sia doppiato che in lingua originale. Tarantino torna dalle parti di "Pulp fiction" con un film che usa il metodo "Kill Bill". Si può paragonare al primo perchè smette con gli eccessi sgargianti e brillanti, ma come "Kill Bill" è un film collage, fatto di decine di altri film. Ovviamente molti dei film da cui prende sono di guarra, ma tutti declinati all'ironia (come sempre fa Tarantino, e a questo punto mi chiedo se il suo "Jackie Brown" sia stato un caso), però su tutti regna il western; dai "Sentieri selvaggi" dell'incipit, al "Duello al sole" del finale in sala di proiezione; tutto stemperato nelle musiche di Morricone.
Questo film poi è un'opera che non solo è tratta dal cinema, ma tratta di cinema; oltre a discussioni su registi e attori infatti, Tarantino mostra per la prima volta come il cinema possa salvare il mondo... un po esagerando forse...
Da sottolineare poi che per la prima volta si assiste ad un vero e proprio dramma in un film di Tarantino; tutta la vicenda che circonda Mélanie Laurent, infatti, non ha niente di comico, dall'inizio alla fine è puro melò.
Questo film di sicuro non è il suo capolavoro, ma certamente è un'opera titanica, in cui addirittura Pitt riesce a recitare (con Tarantino tutti recitano bene) ma merita una menzione d'onore Christoph "Landa" Waltz, specie per la bravura nell'affrontare 4 lingue!!
Seppure il doppiaggio italiano fa meno danni di quanti ne abbia immaginati il film merita la lingua originale; per apprezzare le reali capacità degli attori che si sono dovuti destreggiare in almeno 2 lingue ciascuno, e per il gustoso siparietto italiano rovinato nella versione doppiata con un siciliano che non soddisfa (ma non poteva essere altrimenti)
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