Visto in DVD, in lingua originale.
Lo so, questo è il film che Kubrick non voleva fosse reso pubblico, che considerava lui stesso imperfetto... ma per questioni di completezza, presentandosi l'occasione, non ho saputo resistere.Il film in effetti non è granché. In primo luogo quando un film viene trasportato su DVD, non so perchè, ma mi aspetto sia ristrutturato, almeno un minimo; questo invece è quasi messo peggio di "Vampyr". E poi la storia, un racconto di guerra che vuol essere universale e profondo, è una allegoria verbosa e traballante con personaggi incompleti ed interpretati da attori che sono peggio del dobberman che compare nel film. Capisco perchè se ne sia vergognato, eppure la sua parte Kubrick la fa bene, se si considera che ci si trova di fronte ad un'opera prima. Osa, come suo solito, con un montaggio veloce (anche se talvolta sembra venire fuori per caso, più che per intento) con una camera sempre vicino ai volti, in primissimi piani e dettagli (il che risulta una scelta infelice vista l'impassibilità degli attori, ogni primo piano sembra sempre fuori luogo), con soggettive talvolta splendide (come quella della ragazza morta); tutto si riassume nella magnifica scena dell'assalto alla casa all'inizio del film, dove tutto questo è reso veramente bene e risulta anche utile all'economia generale, oltre al fatto che qui finalmente Kubrick si prende la briga di costruire qualcosa di esteticamente bello, disponendo gli oggetti ed i cadaveri in favore dell'estetica e non più della sola utilità; la scena dell'assalto vero e proprio ricorda veramente Eisenstein.
Il film non è assolutamente bello, o ben fatto, ma contiene molti indizi del genio che ne verrà fuori.
Noto anche come "
25 anni dopo lo spaccone,
Una parabola sul gioco, e sulla voglia di arrivare, sulla fame di fama con un grande
Il primo film serio sull’alcoolismo di Hollywood è anche il più spietato sul’argomento. Non fa sconti, non concede nulla, il protagonista per la bottiglia sacrifica tutto e fa ogni cosa, ruba e, anche se solo moralmente (in fondo erano gli anni 50), si prostituisce e con una prostituta. Neanche l’happy ending finale, che a mio avviso lo è solo fino ad un certo punto riesce a scalfire questo film solidissimo. Gli attori sono adatti,
Io amo il cinema di Jim Jarmush, le sue storie rarefatte, il suo creare un personaggio prima che una trama, il suo porre sempre i protagonisti al limite del vivere civile ma pur sempre con una loro morale ferrea, discutibile forse ma pur sempre forte, amo anche il suo simbolismo spinto, i suoi film che sono sempre di viaggio anche quando non viaggiano e la sua regia invisibile…
Rivista dopo anni per vesteggiare il ventennale dall'uscita, la sirenetta si rivela esattamente per quello che è, l'anello di congiunzione fra i cartoni della
A mio avviso (per quel poco che la conosco e per quanto ho letto)
In un mondo distopico dove la religione (ogni religione) è un mezzo per il controllo della società, si muove un personaggio alla ricerca di vendetta, mantre nel frattempo nella londra che tutti noi conosciamo altri 3 personaggi si muovono alla ricerca di non si sa bene cosa. Per ¾ del film le storie sono tutte ermeticamente divise ed inconcludenti, poi arriva l’inevitabile finale a sorpresa che quasi quasi non ti aspetti, che fa di tutto per rendersi figo, innovativo e completo. Generalmente questo mi piace, e certamente in questo caso il finale tira bene le fila del discorso e certamente non è neppure lontanamente concepibile nei primi minuti però… però arriva troppo tardi, il film si allunga lentamente per troppo tempo, i personaggi sono troppo al limite per essere credibili o realmente interessanti, sono estremi o teneri per contratto, cperchè vogliono a tutti i costi acchiappare il pubblico, un pubblico adolescente soprattutto, cercano l'approvazione mostrando eroi di commedie romantiche che fanno faccette da cane bastonato, e quel finale alla fine è troppo… gratuito; non ci si arriva per gradi, non si viene preparati per tempo, per carità gli indizi ci sono, ma è troppo lento il percorso per giungere alla fine e la fine è troppo precipitosa e falsamente consolatoria, come a dire, basta una pallottola e il tuo problema psichiatrico verrà curato, oltre al fatto che ritroverai l'amore...
Un classico film di
Questo film è una sorta di copia di "
Mi pare di ricordare che la critica non abbia molto amato questo film, e il grande pubblico, molto probabilmente, non ne ha mai sentito parlare; eppure io credo che questo sia proprio la summa di tutto ciò che è
Lo dico fin dall'inizio, non mi è piaciuto. Non mi è piaciuto ma non posso spiegare il motivo perchè non lo so; il film, in linea teorica ha tutto ciò che può può piacermi in questo film.
Derivato direttamente da quel kolossal che è “
Primo film parlato di 
Film minore della filmografia di
Un gran bel film, tutto sommato.
Bentornato
I film di
Primo horror sovrannaturale della Universal e film di lancio di
Il capolavoro conosciuto da tutti di