(The french connection)
Visto in VHS registrata dalla tv.
Un film realizzato con stampo realista, con una qualità della pellicola scadente (tipicamente anni settanta) e una fotografia dimenticabile, quasi inesistente.
La regia, ricca di panoramiche, non spicca per originalità ma si mette a completa disposizione della scenegiatura e dei personaggi.
Quello che ne viene fuori è un film non del tutto originale, ma tiratissimo, che si fa guardare senza periodi di stanca (tranne all'inizio, quando la storia deve ancora entrare nel vivo) nonostante la ripetitività della storia.
Spettacolare la scena dell'inseguimento del treno che si fa ricordare con prepotenza.
Buono il personaggio interpretato da Gene Hackman, vera nota positiva del film, che rappesenta il prototipo del poliziotto che prima spara e poi chiede chi va la; magnificamente ossessivo è pronto a scavalcare qualunque dubbio morale e qìchiunque pur di giungere ai suoi obbiettivi (na figura non del tutto originale, ma mutuata dai film noir). Ovviamente da qui nasceranno tutti i poliziotti duri e granitici degli anni settanta.
Il finale pessimistico e crepuscolare corona un film che, altrimenti, sarebbe stato uno dei tanti.
Assolutamente ingiustificata la pioggia di Oscar ricevuta.
Nessun commento:
Posta un commento