(Id., in Italia è anche conosciuto come "L'uomo che uccisi")
Visto in VHS registrato dalla tv.
Non una commedia, ma un dramma, che all'epoca aveva ancora ampia attualità, ma che è comunque universale.
Se avevo dei dubbi su Lubitsch, ora se ne sono completamente andati. Un inizio folgorante, dove le immagini dicono tutto quello che c'è da sapere, e forse anche di più, e che comunque mantengono una bellezza propria. Lubitsch realizza solo inquadrature classiche, armniche, semplici, ma per arrivare li compie ogni giro, ogni movimento possibile; per arrivare all'inquadratura più banale crea un gioco di macchina da presa e disposizione degli attori assolutamente originale.
La trama cupissima anche nei momenti romantici è forse affetta da troppa demagogia; però con che arte viene esposta; come si fa a rimanere inerti quando il padre tedesco di un soldato ucciso (siamo subito dopo la grande guerra) grida al soldato francese "Non può esserci cmprensione fra voi e me, milioni di morti ci separano, un mondo di morti". Eh no, non si può non applaudire.
Lubitsch comunque, anche nel dramma non esita ad aggiungere un pò d'ironia qua e la, come nel passaparola tra le signore del paese.
Un film veramente bello, e, ovviamente, dimenticato.
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