giovedì 16 settembre 2010

Grand Hotel - Edmund Goulding (1932)

(Id.)

Visto in DVD.

Grand Hotel è il prim film all-star prodotto, e come tale riassume tutti i difetti di questo genere.
Certo, mi fa piacere vedere 2/3 dei fratelli Barrymore assieme alla divina Garbo e con in più pure Joan Crawford... ma non se la sceneggiatura è fatta solo per dare loro le parti più congenialmente classiche e la regia (del mai abbastanza vituperato Goulding) rimane in disparte perchè se solo prova ad essere originale potrebbe distogliere l'attenzione del pubblico.
La trama è quella di varie vite che si incrociano e si uniscono in vario modo in un hotel della Berlino degli anni '20. La Garbo è una ballerina depressa che ritroverà la gioia di vivere nell'amore, J Barrymore è un conte squattrinato ma rico di fascino, L Brrymore un ingenuo buon uomo malato terminale che vuole spendere quanto guadagnato in una vita prima di morire, la Crawford è la stenografa del boss Wallace Beery che deve vincere le di lui avance mentre cerca di ottenere l'amore di L Barrymore... e così via...
Per carità la carica buonista viene stemperata nella tragedia finale a cui Goulding non sottrae il pubblico dalla lacrima facile per strappare un applauso in più.
Il film scorre (con alcune strizzatine d'occhio a doppi sensi), essenzialmente inutile, talvolta irritante, ed in qualche scena anche francamente noioso. Da vedere solo per gusto archeologico, sennò proprio non ne vale la pena.

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