lunedì 20 settembre 2010

Presi nella morsa - Max Ophüls (1949)

(Caught)

Visto in DVD.

Una ragazza che si guadagna da vivere come modella nei grandi magazzini sogna di incontrare il principe azzurro, possibilmente milionario… ovviamente lo incontra, e lo sposa pure, ma non sa che il matrimonio è stato solo un colpo di testa del riccone, fatto unicamente per dimostrare di poter avere tutto ciò che vuole… non saranno rose e fiori, tanto che la ragazza si troverà costretta a fuggire e a doversi guadagnare da vivere come segretaria di un medico…

Melodramma delle passioni contrastanti con il personaggio del magnate che sembra fatto apposta per Orson Welles (ho quindi il sospetto che sia ricalcato sulle figure interpretate dal grande regista), che pure nel suo buonismo generale, non stanca e non annoia quasi mai (giusto all’inizio è un po’ lento, ma deve ancora ingranare).

Ophüls conduce sicuro, mostrando la sua visione dinamicissima di cinema, fatta di carrelli continui, piccoli piani sequenza, di gesti degli attori portati a termine anche se per farlo bisogna attraversare diverse stanze. Un’idea di fare cinema che personalmente amo molto e non posso non approvare.

Non siamo davanti ad un capolavoro, ma ad un onesto dramma realizzato da uno che i film li sapeva fare davvero.

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