venerdì 12 febbraio 2010

In the cut - Jane Campion (2003)

(Id.)

Visto in DVD.

Non avevo aspettative, semplicemnte era un film della Campion, che per di più mi illudeva di poter vedere nudi di Meg Ryan dandomi un'aria da intellettuale...
Il film si è rivelato stupendo. La Campion fa un'opera magnifica, torbida dalla prima inquadratua all'ultima, senza mai lasciare la presa. Camera a mano, fotografia calda e umida e oscura, giochi di messa a fuoco sbagliata o che via via viene perduta; tutto questo e molto di più (costumi scenografie ecc...) per rendere un senso di instabilità, squallore, ambiguità e degrado permanente. Anche l'incipit è magistrale in questo senso, con immagini che mostrano il lato B della città e "Que sera, sera" di sottofondo a creare un anacronismo "morale".

Il film non è perfetto, da una parte mi è risultato troppo lungo, tutta questa cappa di amoralità e degredo senza interruzione toglie il fiato e non è facile per tutti starle dietro per 2 ore; dall'altra il senso di ambiguità, di moralità malata e troppo pressante e in certi punti (soprattutto all'inizio) risulta esagerato e stucchevole.
Un encomio agli attori, su tutti Ruffalo, l'ho visto (che io ricordi) solo in 3 film ("Zodiac", "Eternal sunshine..."), ma in tutti e 3 faceva personaggi diversissimi, mai troppo sopra le righe, in maniera credibilissima.
Sesso, ossessione e morte declinate al femminile; come al solito con tutta la bravura cui la Campion ha abituato il pubblico.

PS: la Ryan mai così sexy e (per quel poco che la conosco) mai così nuda.

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