Visto in VHS, registrato dalla tv.
Questa dovrebbe essere la prima regia del titano della fotografia tedesca Karl Freund, e come accade di solito si rivela un mezzo fiasco.
Il film è quello che è, certamente all'epoca l'atmosfera egizia e gli sguardi in tralice di Karloff potevano provocare brividi lungo la schiena, ma oggigiorno non hanno più significato.
L'atmosfera è quella kitch di chi cerca di ricreare qualcosa che non ha mai visto comprando le cose più egizie che trova dal rigattiera; mentre Karloff in questo film ha certamente l'aplomb giusto per la parte, ma è il personaggio in se ad essere meschino, sempre impassibile e corrucciato anche nelle scene più emotive, oggettivamente la recitazione richiesta è molto poca e Boris non fa nulla più di quanto richiesto.
Che cosa rimane quindi? un film noiosetto che porta molto sentimentalismo in una storia oggi usurata (non è il fatto che Imhotep faccia tutto ciò per amore a colpire, quanto la scelta che farà la sua amata, piuttosto in controtendenza con l'emotività eslpicitata nel film e, seppure non risulti sorprendente, colpisce molto; cioè dai lei è un po bastarda) con qualche scelta di regia decisamente positiva (la scena in cui la mummia si risveglia è splendida, con un paio di panoramiche Freund mostra tutto senza far vedere niente).
Per quanto limitato il Dracula di Browning mi ha soddisfatto decisamente di più, inventando quantomena un clima originale (quello gotico, che ovviamente non poteva starci in questo film)... film che comunque aveva lo zampino di freund...
PS: splendido il trucco di Karloff, giustamente passato alla storia.
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