(Id.)
Visto al cinema.
Un film su un tema complesso come il miracolo che riesce a mettere d'accordo sia i cattolici che lo UAAR... Una cosa del genere è possibile solo se non si tira nessuna conlcusione, non si spiega nulla, non si conclude, ci si limita a mostrare cosa succede senza arrivare ad una conclusione vera e proprio. Ed è così che funziona il film di Hausner. La trama è semplicissima, una pellegrina in visita a Lourdes, malata di sclerosi a placche, ricomincia a muovere braccia e gambe. Questo è tutto. Certo, intorno a lei si muovono una manciata di personaggi, ma nessuno da una risposta, nessuno neppure si stupisce troppo, alcuni la disprezzano perchè non è accaduto a loro, alcuni la invidiano, altri continuano a dubitarne, c'è chi ne rimane folgorato, chi deluso e chi semplicemente si astiene. Ma tutto questo è molto sullo sfondo, appena accennato, come sono accennate le vite di tutti i giorni di alcuni dei personaggi. La storia è tutta qui, qualcosa succede, ma non si sa se è un miracolo o un fatto spiegabile (il medico sostiene che può essere una remissione di malattia, anche se sarebbe la più clamorosa mai vista, e comunque rimanda la valutazione ad un altro momento) e la Hausner si ferma prima di poter dare alcuna risposta certa o una posizione ufficiale.
Il film è gelido, distaccato come dev'essere per non dare giudizi, ma anche lento e dalle emozioni presenti e pesanti, ma sottaciute, mostrate senza quasi mai dichiararle e senza che abbiano uno sciolgimento; può quindi risultare noioso o irritante per il finale. Si potrebbe inoltre accusare la regista di non aver nulla da dire, e di impiegarci un'ora e mezza per farcelo sapere...
Eppure molto viene trasmesso, c'è molta umanità in quello stile asettico, anzi, l'idea viene trattata con stile documentaristico, per non dover dare giudizi, e il finale muto, che comunque sia dona tantissima angoscia vale un film così tanto silenzioso.
E poi che risposta avrebbe dovuto dare?
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