martedì 16 febbraio 2010

La figlia di Dracula - Lambert Hillyer (1936)

Seguito ideale di "Dracula" di Browning, parte esattamente dove il primo finiva; Van Helsing viene preso da due poliziotti subito dopo aver impalettato il conte, e quindi viene arrestato. Escluso questo, il film prende tutta un'altra direzione.
Il film parla di vampirismo e psicanalisi, introduce il concetto di sofferenza e di voglia di normalità da parte del mostro e crea, in maniera più decisa, il lato fascinoso del vampiro. Si insomma si discosta completamente dal primo capitolo, e a mio avviso fa benissimo.
Spinge molto sul gotico solo nelle poche scene in esterni, dove la nebbia e gli alberi accrocchiati la fanno da padrone, tolti questi pochi momenti il film diviene intimista; non è più la spietata caccia ad un mostro che se non viene fermato rischia di ammazzare tutti, anzi è il tentativo del mostro di cambiare, tentativo che sembra sempre più vano a mano a mano che il film progredisce.
Il film poi si caratterizza per il tono da commedia/commedia romantica nei momenti in cui la vampira non è in scena, cosa questa che lo accomuna all'altro horror dello stesso periodo "Maschera di cera".
Non un film memorabile, ma che ha una sua dignità esattamente come il primo della saga, dote che non molti seguiti possono vantare.

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