domenica 21 febbraio 2010

Sulle mie labbra - Jacques Audiard (2001)

(Sur mes lèvres)

Visto in DVD.

Una segretaria sordomuta (e abbastanza sfigata), che riesce a cammuffare il suo handicap con apparecchi per le orecchie che tiene debitamente nascosti, si vede costretta ad accettare un assistente; quello che sceglierà sarà un ex carcerato con ancora conti in sospeso e possibilità di ricchezza, lei se ne innamorerà presto, lui capirà di aver bisogno di lei per i suoi scopi.
Il film è uno splendido noir, secco e feroce di livello superiore. E' superiore perchè pur raccontando gli ultimi lo fa senza pietà, qui tutti sfruttano tutti, tutti utilizzano le debolezze degli altri per i propri scopi (per prima la protagonista) e sono disposti a tutto per raggiungere le mete prefissate, qui tutti, anche se mossi da buoni sentimenti, sono prima di tutto egoisti.
Audiard parte da questi presupposti per un discorso più ampio sulla comunicazione/incomunicabilità, sul riscatto, e sull'occasione, sfrutta tutti gli elementi di cui dispone per aggiungere vie di comunicazione (su tutti gli aparecchi acustici della protagonista, il cui funzionamento o utilizzo viene percepito anche dallo spettatore come diminuzione di volume o silenzio, dando possibilità di veicolare informazioni o eliminarle), oltre ad uno sfruttamento estremo delle psicologie dei personaggi (che risultano assolutamente realistici proprio perchè non c'è paura di mostrarne le ambiguità e le deviazioni).
Audiard poi fa un lavoro particolare anche sulle inquadrature, spesso sfocate, sempre molto ravvicinate, che si concentrano su dettagli a volte ininfluenti, dando a tutto il film un aura di instabilità costante; utilizza maschere del cinema muto per indirizzare l'attenzione, ma anche queste risultano sfocate e traballanti; nessuna immagine risulta esteticamente stupenda di per se, ma ognuna presenta una tale desità di informazioni e significati da far impallidire.
C'è bisogno di dire che il cast è ottimo?

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