venerdì 29 aprile 2011

Il barbiere di Siberia - Nikita Sergeevič Michalkov (1998)

(Sibirskiy tsiryulnik)

Visto in VHS.

Conosciutisi fortuitamente su un treno, un cadetto dell’armata imperiale russa (siamo a fine ottocento) e un’americana figlia di un inventore trasferitosi a Mosca, intrecceranno le loro esistenze nella capitale. Lui rovinandosi la carriera e la vita distratto dal pensiero di lei e poi dalla gelosia; lei invece, troppo forte per perire ai propri sentimenti, si prodiga nel sedurre un vecchio generale per avere finanziamenti per un’invenzione del padre, tenterà di salvare capra e cavoli (il vecchio sedotto di cui non è innamorata ed il cadetto sedotto per cui prova qualcosa).


Film molto convenzionale, una commedia romantica in ambiente russo; condotta con la solita maestria appagante e furbetta da Michalkov. Come al solito conquista, quasi del tutto almeno. Alcune cadute di stile, alcune idee eccessivamente enfatiche (tutta la sequenza negli Stati Uniti, con il giovane soldatino che si tiene la maschera anti-gas per non insultare Mozart!) e una diluizione eccessiva di tutto il racconto (il film dura praticamente 3 ore!!) lo rendono decisamente inferiore rispetto alle potenzialità che mostrava all’inizio.


Il film infatti regge benissimo per almeno un’ora e mezza. È divertente, si fa seguire e tiene svegli senza botti, ma solo con un gioco delle parti per costruito e con la solita maestria nel mostrare i personaggi (niente sequenze da urlo, ma qualche inquadratura interessante c’è ancora). Poi le immagini pulite e ben realizzate e la cornice esteticissima del Cremlino, messo quasi sempre attorno alle sequenze più importanti, ma quasi (e dico quasi) mai sfacciato, sono un punto in più.


Però come si è detto, il film cede alla noia, dopo 2 ore il ritmo rallenta, la trama vira di più verso il melodramma facile facile, perde tutta l’ironia dell’inizio e gli occhi si fanno sempre più pesanti… peccato.

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