(Alice in den städten)
Visto in VHS, in originale con sottotitoli in italiano.
Un tedesco, di ritorno dagli USA nei quali ha fatto il wannabe fotografo si ritrova tra capo e collo una ragazzina (la Alice del titolo) perché la madre scompare prima ancora di prendere il volo di ritorno. Comincia quindi un mini film on the road alla ricerca della nonna della ragazzina (proprio stupida comunque; non ricorda in che città abita, non ricorda il cognome e neppure il nome di sua nonna!).
Un viaggio attraverso una Germania che cambia e ormai cambiata (siamo negli anni ’70, sono passati più di 20 anni dalla seconda guerra mondiale e i tedeschi cominciano a volersi scrollare di dosso il senso di colpa storico) effettuato da un giovane artista, osservatore del suo tempo (era stato pagato per scrivere un libro di viaggio attraverso gli USA e invece ne scrive uno sulla Germania, e anziché prendere annotazioni preferisce fare foto di ciò che incontra) che accompagna una bambina, rappresentate del futuro e dell’innocenza nello stesso tempo… un film dalle belle speranze ma affossato in maniera drammatica da una sceneggiatura dilatata a dismisura che affoga nella noia e nel nulla tutto ciò che di buono ci può essere. Peccato, perché i dialoghi non brillanti sarebbero perdonabili in un film dai ritmi azzeccati, ma qui proprio non ci siamo.
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