Visto al cinema.
Uno scrittore in piena crisi (affetiva, sociale e creativa) entra in contatto con una nuova droga che, in sostanza, rende più intelligenti; o meglio aiuta a creare connessioni. Fa recuperare tutto quanto acquisto in vita, anche se non lo si ricorda, aiuta ad assimilare informazioni nuove e ad utilizzarle, acuisce l’intuito. In breve il ragazzotto goffo e sfigato, diventerà un figo moderno implicato in questioni di mafia e wall street.
Film decisamente originale e ben fatto che offre all’altrimenti non entusiasmante Bradley Cooper il ruolo della vita, l’attore è perfetto in ognuna dalle 3 trasformazioni del suo personaggio, duella con tutti gli altri mentre è sulla scena e batte anche De Niro (anche se in questi ultimi anni è diventato abbastanza facile).
Quello che però colpisce maggiormente del film è lo stile di regia, l’uso dei colori per identificare l’uso della droga è il meno. Obbiettivi deformanti, montaggio serrato, dettagli, inquadrature o carrelli impossibili; Burger vuole fare come Fincher in “Fight club”, e a mio avviso ci riesce in pieno; rendendo un film che parla dell’uomo moderno, con uno stile di regia decisamente moderno, originale e vivo.
Poi però peccato che la storia (seppure ben fatto, con personaggi ben delineati e anche divertente) sia lenta. Il ritmo è sempre un giro indietro a quello che dovrebbe essere e si giunge alla fine con un poco di fiatone. Unico difetto per un ottimo film.
PS: per la questione del significato della trama in rapporto alla fantascienza rimando qui.
Film decisamente originale e ben fatto che offre all’altrimenti non entusiasmante Bradley Cooper il ruolo della vita, l’attore è perfetto in ognuna dalle 3 trasformazioni del suo personaggio, duella con tutti gli altri mentre è sulla scena e batte anche De Niro (anche se in questi ultimi anni è diventato abbastanza facile).
Quello che però colpisce maggiormente del film è lo stile di regia, l’uso dei colori per identificare l’uso della droga è il meno. Obbiettivi deformanti, montaggio serrato, dettagli, inquadrature o carrelli impossibili; Burger vuole fare come Fincher in “Fight club”, e a mio avviso ci riesce in pieno; rendendo un film che parla dell’uomo moderno, con uno stile di regia decisamente moderno, originale e vivo.
Poi però peccato che la storia (seppure ben fatto, con personaggi ben delineati e anche divertente) sia lenta. Il ritmo è sempre un giro indietro a quello che dovrebbe essere e si giunge alla fine con un poco di fiatone. Unico difetto per un ottimo film.
PS: per la questione del significato della trama in rapporto alla fantascienza rimando qui.
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